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L’Olanda, nel 2002, è stato il primo Stato al mondo a rendere lecita la possibilità di interrompere la propria vita. Nel 2021 la Spagna è diventata il quarto Paese in Europa a depenalizzarla. In Italia, dopo la bocciatura del referendum il 15 febbraio 2022, resta aperta in Palramento la discussione sulla proposta di legge sul suicidio assistito

Il 15 febbraio 2022 la Corte costituzionale ha bocciato il referendum sull’eutanasia, dichiarando inammissibile il quesito proposto dall’Associazione Coscioni e appoggiato da varie associazioni e alcuni partiti. (LE REAZIONIECCO PERCHÉ È STATO RESPINTO). La possibilità di definire una legge sul fine vita passa di nuovo al Parlamento, dove dal 2013 è depositata una proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito: il 9 febbraio è tornato in discussione alla Camera. Dal 2017 è invece legale la cosiddetta eutanasia passiva, cioè la sospensione delle cure per cui il paziente può rifiutare tutti i trattamenti (compresi alimentazione e idratazione) che servono a tenerlo in vita. Se l’eutanasia passiva è legale in quasi tutti i Paesi europei, non è lo stesso per l’eutanasia attiva e per il suicidio assistito. Ecco qual è la situazione in Europa.

Il primo Paese a legalizzarla: l’Olanda

Sono stati i Paesi Bassi i primi a legalizzare l’eutanasia diretta e il suicidio assistito, approvando una legge nel 2002. L’Olanda fu antesignana, successivamente, anche con l’approvazione del “protocollo di Groningen” che stabilisce i criteri da rispettare per effettuare l’eutanasia infantile.

Le norme in Belgio e Lussemburgo

Il Belgio è stato il primo Paese a seguire l’esempio dell’Olanda. Nel 2003 ha legalizzato l’eutanasia e nel 2016 l’ha estesa ai minori. Il Lussemburgo ha approvato la legge che legalizza l’eutanasia nel 2009, diventando il terzo paese dell’Unione europea a depenalizzarla.

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Spagna

La Spagna è stato il quarto Paese europeo e il settimo al mondo a depenalizzare l’eutanasia attiva, approvando la legge nel marzo del 2021. Eutanasia passiva e suicidio assistito sono stati depenalizzati in Spagna fin dal 1995. La legge era una delle battaglie di bandiera del governo socialista di Pedro Sanchez.

Svizzera: il caso Dj Fabo

La Svizzera prevede sia l’eutanasia attiva indiretta (assunzione di sostanze i cui effetti secondari possono ridurre la durata della vita), sia quella passiva (interruzioni dei dispositivi di cura e di mantenimento in vita), sia il suicidio assistito. Farmaci mortali possono essere prescritti anche a cittadini stranieri, purché il paziente abbia un ruolo attivo nella somministrazione del farmaco. Quest’ultima pratica fu scelta nel 2017 nel caso di Fabiano Antoniani, conosciuto anche come dj Fabo.

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La legge Leonetti in Francia

La Francia ha introdotto con la legge Leonetti del 2005 il concetto di diritto al “lasciar morire” (la cosiddetta eutanasia passiva), che autorizza i medici a somministrare cure palliative per allievare il dolore. Nel 2019, nel Paese transalpino è tornato alla ribalta il caso di Vincent Lambert, il tetraplegico in stato vegetativo al centro di una decennale battaglia legale, diventato simbolo del dibattito sull’eutanasia in Francia. Dopo una lunga battaglia legale, che ha diviso anche i familiari, i medici hanno deciso di sospendere cure e alimentazione. Lambert è morto l’11 luglio.

Il dibattito sul suicidio assistito in Gran Bretagna

L’eutanasia è illegale in tutto il territorio del Regno Unito, ma è in corso un dibattito su una nuova proposta di legge per depenalizzare il suicidio assistito. Al momento, qualsiasi persona sorpresa a compiere suicidio assistito commette un reato e può pertanto essere condannata per istigazione al suicidio fino a 14 anni di carcere. A novembre 2021 la legge sul suicidio assistito è passata in seconda lettura alla Camera dei Lord. Punta a legalizzare la pratica per adulti malati terminali e mentalmente abili nei loro ultimi sei mesi di vita.

No all’eutanasia in Portogallo

In Portogallo sono vietate sia l’eutanasia passiva sia quella attiva, ma è consentito a un comitato etico di interrompere i trattamenti più pesanti in alcuni casi disperati, con l’esclusione però di idratazione e alimentazione. 

Paesi Scandinavi

In Danimarca e Norvegia ogni forma di eutanasia è illegale. La Finlandia prevede nel suo ordinamento l’eutanasia passiva. L’eutanasia attiva è proibita anche in Svezia, mentre viene tollerato il suicidio assistito.

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Italia

La legge sul suicidio assistito in discussione alla Camera nasce da una proposta di iniziativa popolare depositata nel 2013 e più volte riformulata. Prevede la possibilità per il malato di autosomministrarsi il farmaco letale prescritto da un medico, che non è punibile. Il testo include anche l’obiezione di coscienza dei medici e precedenti cure palliative da parte del paziente per alleviare le sofferenze. La proposta di legge è arrivata per la prima volta in Parlamento a dicembre 2021. Nel 2018, la Corte costituzionale aveva invitato il Parlamento a legiferare sul tema. A riguardo del caso Dj Fabo, nel 2019 la Consulta con la sentenza 242 ha riconosciuto il diritto al suicidio medicalmente assistito e l’impunibilità per chi assiste il suicida. La sentenza si applica nel caso di persone tenute in vita da trattamenti e affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, ma pienamente capace di intendere e di volere. Nel 2021 l’associazione Luca Coscioni ha indetto una raccolta firme per il referendum eutanasia che ha raccolto più di 1,2 milioni di adesioni. Nel quesito si chiedeva di depenalizzare l’omicidio del consenziente, con alcune eccezioni ed entro precisi limiti. La Consulta ha ritenuto inammissibile il referendum perché, “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana”.

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