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La presidente del Consiglio, ospite a “Porta a Porta”, dice che con le risorse dei bonus edilizi è stato “ristrutturato meno del 4% del patrimonio immobiliare, in prevalenza seconde case”. Poi annuncia: “Sono per la conferma del taglio al cuneo in Manovra”. Sulle elezioni europee: “Von der Leyen è la candidata del Ppe, io sono presidente dei Conservatori europei, e i conservatori potrebbero anche avere un loro candidato alla presidenza della Commissione, questa è una decisione che dobbiamo ancora prendere”

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“Il Superbonus e gli altri bonus edilizi sono costati quasi 200 miliardi. Una legge finanziaria vale tra i 20 e i 30 miliardi di euro. Che cosa abbiamo fatto con queste risorse? Ristrutturato meno del 4% del patrimonio immobiliare, in prevalenza seconde case, con un costo di 3.500 euro su ogni cittadino, neonati compresi”. A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, ospite di Porta a Porta, aggiunge: “Conte lo conferma, perché a un certo punto ha detto: diversi esponenti di maggioranza hanno usato il Superbonus. Quindi noi abbiamo usato questi soldi per far ristrutturare casa ai parlamentari? Meno male che dovevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno. La misura era pensata troppo male”. Poi un accenno alla prossima Manovra: “Non si può dire che abbiamo favorito gli autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti, a cui abbiamo dedicato la misura che ha impattato di più in legge di bilancio, il taglio del cuneo contributivo, che vale cento euro al mese in busta paga. Sono assolutamente per mantenerlo nella prossima legge di bilancio”. E sulla sanità: “Stiamo lavorando a un altro provvedimento sulle liste d’attesa che non voglio anticipare. Un altro grande obiettivo che il governo ha in testa e su cui voglio lavorare nei prossimi mesi è l’abolizione del tetto per i dipendenti del comparto sanitario. Tanti piccoli pezzi di un lavoro che darà risultati. La sanità e l’abbattimento delle liste d’attesa sono priorità di questo governo”.

Norma salva-case? Se riguarda piccole difformità parliamone

Meloni parla poi delle misure salva-case in arrivo: “Salvini mi accennò qualcosa diverso tempo fa, poi ho visto che oggi ha ribadito che sta lavorando a questa norma ma non la conosco, non sono in grado esprimere giudizio. Ho letto il comunicato del ministero dei Trasporti che parla di sanare piccole difformità interne, cioè se hai alzato un tramezzo per fare due stanze dove ce n’era una. Se è questo parliamone, è ragionevole, ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto”.

“Governo ora è percepito stabile e questo porta ricchezza”

“Il governo italiano ora è visto come uno dei più stabili in Europa, ha una visione e questa è una nazione in cui ci si sente al sicuro. E questo porta ricchezza – dice Meloni – Preferisco combattere per lasciare qualcosa e guardarmi allo specchio potendo dire che qualcosa di buono ho lasciato all’Italia. Vorrei lasciare in eredità un’Italia stabile, in cui i cittadini contano di più di quanto è successo finora”.

“Non contraria a elezione diretta del capo dello Stato”

Parlando poi della riforma costituzionale, Meloni dice: “Noi non siamo intervenuti nella riforma sulla legge elettorale. Io sono laica sul tema del ballottaggio. Per me l’importante è portare a casa questa riforma, che è l’eredità più grande che posso lasciare all’Italia”. E aggiunge: “Quello che volevo è una riforma che non mettesse in discussione l’autorevolezza e l’unità che il capo dello Stato garantisce, ma cambia molto quando hai un mandato diretto dei cittadini, ai cittadini rispondi. Quando hai un mandato che viene dai partiti rispondi a loro. Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione, questa disparità non la vedo. Dopodiché, vogliamo introdurre anche l’elezione diretta del presidente della Repubblica? io non sono contraria”..




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“Ecr potrebbe avere candidato per la Commissione Ue”

“Quando ho dovuto criticare la Commissione europea non mi sono fatta problemi, poi sono diventata presidente del Consiglio e ho costruito una doverosa collaborazione istituzionale con Von der Leyen, perché devo portare risultati a casa per l’Italia ed è l’unica cosa che mi interessa. Dopodiché le elezioni sono un’altra cosa – osserva Meloni in vista del voto europeo di giugno – Von der Leyen è la candidata del Ppe, io sono presidente dei Conservatori europei, e i conservatori potrebbero anche avere un loro candidato alla presidenza della Commissione, questa è una decisione che dobbiamo ancora prendere”. E ribadisce: “No, non sono disponibile a nessuno accordo strutturale con la sinistra. Questo non avverrà mai”.

“Liti nel centrodestra favoriscono la sinistra”

“Dobbiamo portare il modello italiano in Europa: costruire una maggioranza di centrodestra, con al centro i conservatori. Il presidente della Commissione arriva dopo – dice ancora Meloni – L’unica cosa che non dobbiamo fare è dividerci fra di noi. Perché la sinistra è in difficolta. Se vogliamo farle un favore allora ci mettiamo a litigare, battibeccare, fare campagna elettorale. L’importante è che condividiamo l’obiettivo, che non è facile, ma a portata di mano. Se uno vuole costruire una maggioranza diversa deve guardare alle diverse formazioni di centrodestra. Se ognuno alza la sua bandierina ci ritroveremo di nuovo la sinistra”.

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“Salis? La sinistra rischia di non aiutarla”

“La campagna politica che la sinistra sta mettendo in piedi su Ilaria Salis rischia di non aiutarla. Forse dovremmo abbassare un po’ la tensione. Con i parlamnentari che arrivano e insultano il governo ungherese…”, osserva poi Meloni parlando di Ilaria Salis. “Non mi pare che il tema dell’indipendenza della magistratura sia presente nel dibattito: ci sono parlamentari italiani che chiedono al governo di intervenire sul governo ungherese. Do you know stato di diritto? Do you know autonomia della magistratura?”, aggiunge, sottolineando che i casi di connazionali sotto processo all’estero “si regolano tra uffici giudiziari, non tra governi”. E ancora: “Il governo può occuparsi di garantire un trattamento adeguato per il proprio connazionale, ed è quello di cui ho parlato con Orban, e può intervenire a sentenza passata in giudicato. Si fanno gli esempi di Zaki e Chico Forti, ma in quei casi le sentenze sono passate in giudicato. Vedere le manette quando Ilaria Salis entra al processo su di me impatta, non siamo abituati a quell’immagine, ma è un trattamento che in Ungheria vale per tutti, e anche in diversi Stati occidentali”.

Roberto Salis, padre di Ilaria, durante un incontro organizzato presso il dipartimento di Giurisprudenza dell'universita' Roma Tre dal Comitato Liberiamo Ilaria Salis e dall'Anpi nazionale, Roma, 05 marzo 2024. ANSA/ETTORE FERRARI




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“Cessate il fuoco e rilascio ostaggi vanno insieme”

Meloni parla poi del conflitto in Medioriente: “Bisogna continuare a insistere, a lavorare, a coinvolgere tutti gli attori della regione. Bisogna continuare a chiedere il rilascio incondizionato degli ostaggi, altro elemento che deve camminare assieme a qualsiasi ipotesi di cessate il fuoco. È un lavoro che ciascuno di noi ogni giorno cerca di portare avanti con determinazione. Non dipende solo da noi ma il lavoro che il governo italiano sta portando avanti è molto importante”. Sull’assistenza umanitaria, aggiunge la presidente del Consiglio, “c’è un lavoro molto importante che ci qualifica per la nostra umanità”. E alla domanda se su Gaza sia in corso “un dialogo tra sordi” risponde: “Abbastanza”.

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“Su Bari nessuna forzatura, atto doveroso”

La presidente del Consiglio torna anche sul caso Bari: “Non avrei politicizzato questa questione. La decisione del governo dipende dalle richieste che sono arrivate. Penso che sia stato doveroso da parte del ministro Piantedosi mandare la commissione d’accesso a Bari, all’indomani di un’inchiesta che aveva portato all’arresto di circa 100 persone. Era doveroso. Le accuse che sono state rivolta a Piantedosi sono vergognose. La commissione è finalizzata a una verifica non a uno scioglimento. È la stessa cosa che il governo avrebbe fatto di fronte a qualsiasi altro comune. Noi non abbia fatto una forzatura”.

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“I rapporti con Salvini non sono affatto pessimi. Spesso scherziamo delle ricostruzioni sulla stampa. Da quando è iniziata l’esperienza di governo ci siamo frequentati fuori dal lavoro. È nata un’amicizia”, dice ancora Meloni, che poi scherza sulle partite a burraco con la compagna del vicepremier, Francesca Verdini: “Francesca gioca, gioca, ma io sono una molto competitiva nelle cose, che si arrabbia molto quando perde o quando gioca con qualcuno che gioca male”.

 

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