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A partire dal 30 maggio 2024, Poste Italiane ha cessato l’accettazione di nuove richieste per la cessione del credito relative ai bonus edilizi, inclusi il Superbonus 110% e altri incentivi fiscali. Questa decisione è una conseguenza diretta della legge di conversione del Decreto Superbonus n. 39/2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 28 maggio 2024 e entrata in vigore il giorno successivo.

Cos’è la cessione del credito?

La cessione del credito è un meccanismo che permette ai beneficiari di detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia di cedere il proprio credito d’imposta a terzi, come banche o altri intermediari finanziari. In questo modo, i beneficiari ottengono liquidità immediata senza dover aspettare i tempi delle detrazioni fiscali pluriennali.

Il ruolo di Poste Italiane nella cessione del credito

Poste Italiane è stata uno degli intermediari che hanno offerto il servizio di cessione del credito per i bonus edilizi. Fino al 30 maggio 2024, i clienti potevano presentare richieste per cedere i propri crediti d’imposta relativi a vari incentivi fiscali, tra cui il Superbonus 110%, l’Ecobonus, il Sismabonus, il Bonus ristrutturazioni e altri. Questo servizio consentiva ai beneficiari di ottenere una parte del valore del credito immediatamente, facilitando la gestione finanziaria dei lavori edilizi​

Poste e cessione del credito: perché è arrivato lo stop

La legge di conversione del Decreto Superbonus n. 39/2024 ha introdotto nuove restrizioni che hanno impattato direttamente sulla possibilità di cedere i crediti d’imposta. Una delle principali novità riguarda il divieto per le banche e altri intermediari finanziari di compensare i crediti edilizi con i debiti previdenziali e contributivi. Questo ha reso meno conveniente e più complesso per gli intermediari finanziari gestire i crediti, portando Poste Italiane a chiudere il proprio servizio di cessione del credito​.

Quando le Poste rifiutano la cessione del credito

Prima delle nuove norme, Poste Italiane offriva la possibilità di cessione del credito solo a persone fisiche titolari di un conto corrente BancoPosta, rifiutando la concessione di crediti provenienti da precedenti trasferimenti, da richiedenti non riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate o da asseveratori. Con le nuove normative quindi, Poste Italiane:

  • Rifiuterà tutte le richieste di cessione del credito d’imposta successive alla data del 30 maggio 2024;
  • Valuterà le richieste pervenute prima di tale data, secondo le procedure ordinarie e la normativa vigente.

Precedenti richieste di cessioni del credito a Poste: cosa succede?

Le richieste di cessione del credito pervenute a Poste Italiane prima del 30 maggio 2024 saranno valutate individualmente. È tuttavia probabile che molte di queste richieste non vengano accolte, in linea con la dichiarazione di Poste Italiane che si riserva il diritto di valutare ogni richiesta a proprio insindacabile giudizio. I richiedenti verranno informati via mail sull’accettazione o meno della loro richiesta, con le relative motivazioni.

Alternative alla cessione del credito

Con la limitazione delle opzioni di cessione del credito, i contribuenti possono valutare altre possibili soluzioni:

  • Detrazione fiscale: continuare a usufruire delle detrazioni fiscali distribuite su più anni.
  • Sconto in fattura: verificare se vi sono ancora aziende disposte ad offrire lo sconto in fattura.
  • Altre banche o intermediari: verificare la possibilità di cedere il credito a banche o intermediari che accettino ancora queste richieste.

La decisione di Poste Italiane di bloccare le nuove richieste di cessione del credito per i bonus edilizi segna un cambiamento significativo nel panorama delle agevolazioni fiscali. I contribuenti devono ora considerare attentamente le alternative disponibili, per massimizzare i benefici dei bonus edilizi.



 

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