Costretti a lavorare, nonostante l’età avanzata e i problemi di salute, schiacciati da montagne di debiti e obbligati a fare i conti con il rischio di restare senza un tetto sopra la testa. È l’incubo vissuto da una coppia di anziani, originari di Milano ma da tempo residenti a Brescia.
Vittime della crisi: Elio Gallibariggio e la moglie Elisabetta Roberta Galtarossa, di 71 e 72 anni, avevano infatti accumulato debiti per 300mila euro con l’Agenzia delle Entrate e per 140mila con un istituto di credito, accollandosi gli impegni economici contratti da alcuni familiari. Su richiesta della banca avevano messo la propria abitazione a garanzia dei debiti.
Per restituire il dovuto, i due anziani, che percepiscono una magrissima pensione, si sono rimboccati le maniche e hanno ripreso a lavorare: entrambi fanno gli operai in un’azienda del Milanese. Ma nemmeno gli stipendi percepiti sarebbero bastati a ripagare i creditori. Una situazione a rischio, che sembrava senza via d’uscita.
“Di fronte ai mancati pagamenti, a marzo – spiega l’avvocato Monica Pagano (fondatore e titolare dello Studio legale Pagano & Partners di Brescia e Fondatrice dell’Associazione Favor Debitoris) – la banca ha deciso di avviare la procedura di pignoramento: l’asta era stata fissata per il 24 maggio. Il mio studio si è opposto all’asta sulla base della legge 3/2012 sul sovraindebitamento, la cosiddetta legge “salva suicidi”, che stabilisce che l’esecuzione non possa proseguire se il debitore è sovra-indebitato”.
Una storia (purtroppo) come tante, ma con un lieto fine: grazie all’intervento del legale, i due anziani sono infatti riusciti a evitare che la loro casa venisse venduta all’asta giudiziaria. Una luce in fondo a un lunghissimo tunnel: una settimana prima che l’abitazione venisse aggiudicata ad altre persone – l’avvocato della coppia era già stato contattato da diversi investitori interessati all’affare -, il giudice ha interrotto la procedura esecutiva e il conseguente sfratto, aprendo quella liquidatoria.
Ciò significa che gli anziani coniugi hanno 4 anni di tempo per vendere la casa a prezzi di mercato, utilizzando il ricavato per pagare una parte del debito. Non solo: la cifra restante, che i due non riuscirebbero comunque saldare, verrà cancellata.
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