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Nessuna risoluzione unitaria in Parlamento sulla crisi in Medio Oriente. Nonostante le lunghe trattative, la maggioranza ha deciso di presentare un proprio testo autonomo e legato alla relazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, firmato dai quattro capigruppo – Tommaso Foti di FdI, Paolo Barelli di Forza Italia, Riccardo Molinari della Lega e Maurizio Lupi di Noi moderati – e approvato con 299 sì. Le opposizioni invece si sono divise: dopo qualche tira e molla, Pd, 5 stelle e Verdi-Sinistra sono arrivati a presentare un documento unitario, a cui se ne contrappongono però altri due, proposti rispettivamente da Azione-Italia viva e +Europa. Tutte e quattro le risoluzioni sono state approvate con il parere favorevole del governo, che però ha chiesto di stralciare dalle premesse di Pd-M5s-Avs una premessa sull’insediamento dei coloni in Cisgiordania, votata a parte e respinta con 122 sì e 172 no. Nelle scorse ore i dem avevano lanciato un appello al centrodestra per arrivare a una posizione comune: “La politica non dovrebbe dividersi”, ha detto il responsabile Esteri Giuseppe Provenzano intervenendo nell’Aula della Camera, “c’è ancora spazio per trovare una posizione unitaria”. La richiesta per la mediazione era “quella di stare nel solco delle dichiarazioni ufficiali dell’Ue e prevedere la condanna inequivocabile dell’attacco terroristico di Hamas, il sostegno ad Israele e l’impegno a ogni sforzo diplomatico”.

Tajani in Aula: “La sola via per la pace è una soluzione a due Stati” – Il dibattito è stato aperto dall’intervento del ministro degli Esteri che ha riferito su quanto sta avvenendo tra Israele e Palestina. “La posizione dell’Italia è molto chiara”, ha detto: “restiamo convinti che la sola via per la pace sia una soluzione a due Stati, giusta e sostenibile, negoziata direttamente tra le parti, in linea con i parametri stabiliti dal diritto internazionale e dalle rilevanti risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu”. Quindi ha sostenuto che bisogna ritornare alla “visione degli accordi di Oslo”, con “due Stati fatti per vivere nel reciproco riconoscimento e per la realizzazione di due diritti: quello di Israele ad esistere e vivere in pace e sicurezza, quello del popolo palestinese ad avere una patria”. Per Tajani questa “è una speranza che la guerra sembra aver tragicamente annientato. Ma che non dobbiamo abbandonare. Operando per far tacere le armi, aiutare le popolazioni sofferenti e rilanciare un orizzonte politico e un ritorno delle parti al tavolo”. L’Italia – ha sottolineato il ministro – “lavora a questo obiettivo, con la forza che le deriva dall’essere interlocutore credibile ed equilibrato, Paese fondatore dell’Unione Europea e futuro Presidente del G7″.

I documenti di maggioranza e opposizioni – Nella risoluzione presentata dalla maggioranza e approvata si parte ribadendo che “il governo è impegnato “ad agire per evitare che arrivino fondi a Hamas – attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati – che vengano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare all’odio verso Israele; a sviluppare un’azione diplomatica con i principali partner e attori regionali per evitare l’escalation del conflitto”. Quindi il documento riassume i fatti degli ultimi giorni e incoraggia una “condanna del ricorso a torture e massacri disumani indiscriminati”. Nel dispositivo di Pd, 5 stelle e Verdi-Sinistra, invece, si chiede di “attivarsi immediatamente affinché l’Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa, sia in seno all’Ue, che insieme agli alleati”, che consenta di “giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi, di evitare l’escalation militare, di proteggere le popolazioni civili e garantire ad Israele il diritto di esistere e difendersi”. Si impegna il governo anche a “mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace e riaffermare il diritto di Israele e Palestina alla coesistenza sulla base dello spirito e delle condizioni poste dagli accordi di Oslo per l’obiettivo “due popoli due Stati””. La risoluzione di +Europa, firmata dal segretario Riccardo Magi e da Benedetto Della Vedova, chiede di riconoscere a Israele il diritto di esistere e difendersi “nel rispetto del diritto internazionale”, cooperare al disarmo di Hamas, “evitare l’escalation militare”; quella di Azione-Iv di “attivarsi immediatamente affinché l’Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa – sia in seno all’Unione Europea che insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali – che consenta di evitare l’escalation militare, garantire ad Israele il diritto di esistere e difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario e mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace”.

Il testo del centrodestra – “Premesso che: dalle prime ore del 7 ottobre lo Stato d’Israele ha subito un attacco senza precedenti su larga scala partito dal territorio della Striscia di Gaza; Israele ha dichiarato lo Stato di guerra e ha raccomandato alla popolazione di non spostarsi dalle proprie abitazioni e mantenersi nei rifugi in un raggio da ottanta chilometri da Gaza, che comprende Gerusalemme; la responsabilità degli attacchi terroristici lanciati contro lo Stato di Israele è da attribuire a Hamas, che ha anche incitato i militanti di altri movimenti, come il Jihad islamico palestinese, ad unirsi alla mobilitazione contro Israele; in Israele risiedono numerosi cittadini italiani”, la Camera “condivide la ferma condanna già espressa dal governo italiano della brutale aggressione di Hamas contro il territorio e i cittadini dello Stato di Israele, contravvenendo a tutte le norme del diritto internazionale”, si legge nella risoluzione di maggioranza approvata. Il documento “ribadisce in particolare la ferma condanna del ricorso a torture e massacri disumani indiscriminati contro la popolazione civile inerme; ribadisce, come già manifestato dal governo, la piena solidarietà e il sostegno allo Stato di Israele nell’esercizio del suo diritto all’autodifesa; auspica che sia tutelata nella massima misura possibile la popolazione civile; rinnova la condanna più ferma a ogni forma di antisemitismo, richiamandosi alla definizione di antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), che include il “negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele, è una espressione di razzismo”.

Schlein: “Ora è il tempo della politica” – Intervenendo in dichiarazione di voto, la segretaria Pd Elly Schlein ha manifestato “solidarietà a Israele brutalmente colpito con attacchi terroristici: un’azione che va condannata senza ambiguità, come ha fatto larga parte della comunità internazionale”. Quella di Hamas, ha detto, è stata una “pianificazione volta a colpire persone indifese, ragazzi che ballano, persone nei kibbutz. Scene orribili di sterminio che pensavamo fossero superate per sempre. Quell’attacco ha superato, qualora ci fosse bisogno, la vera natura di Hamas: un attacco spalleggiato dal regime iraniano in un disegno che spinge a una generalizzata ribellione anti-israeliana di tutta l’area“. Però, ha avvertito Schlein, “identificare il popolo palestinese con Hamas sarebbe un errore e un enorme favore che facciamo proprio ad Hamas. Chi compie tali scempi è nemico della causa palestinese, il suo obiettivo non è raggiungere la pace e la giustizia ma governare la guerra. Le giuste aspirazioni di pace e libertà dei palestinesi rischiano di essere ulteriori vittime di Hamas. L’unica divisione da fare emergere ora è tra chi vuole una pace duratura e chi vuole il terrore. La convivenza pacifica tra due popoli e due Stati”, ha sottolineato la leader dem, “rimane la soluzione della ragione, per quanto lontana possa sembrare nel mezzo di una guerra (video). Ora è il tempo della politica: serve lo sforzo di ogni parte per moltiplicare gli spazi diplomatici e di dialogo volti a evitare un’escalation e un allargamento del conflitto. Ci appelliamo perché prosegua la fornitura di acqua, elettricità e beni essenziali al popolo palestinese, perché continuino gli aiuti umanitari indispensabili. Voltare le spalle all’intero popolo palestinese sarebbe, anche questo, un favore ad Hamas”.

Provenzano (Pd): “Anche i palestinesi vittime di Hamas” – “Il diritto ad esistere e vivere in sicurezza dello Stato di Israele per noi è scolpito nelle tavole sacre della civiltà occidentale, risorte dalle ceneri del nazifascismo”, ha esordito il dem Provenzano nel suo intervento. Ricordando però che “l’attacco di Hamas ha fatto anche un’altra vittima, il popolo palestinese, già colpito da miseria e lutto. Non possiamo far passare l’equazione Hamas uguale palestinesi”, ha incalzato il responsabile Esteri del Nazareno. “Che vi sia la mano del regime iraniano è un fatto notorio e palese e che vi fosse l’interesse di Hamas a dare un colpo definitivo all’Autorità nazionale palestinese è altrettanto chiaro. Sappiamo quanto sia necessario che Hamas venga neutralizzata nella sua capacità di attentare alla vita di Israele ma sappiamo anche che non possiamo fermarci qui. Dobbiamo impedire che il loro disegno si compiuto”. Per il gruppo Azione-Italia viva, il deputato Mauro Del Barba ha chiesto di “non commettere l’errore di non capire cosa stia succedendo in Israele e quindi non schierarci. La bandiera della pace che dobbiamo sventolare si chiama “politica”. Chiediamo al nostro paese e all’Europa di rimanere vigile per evitare l’escalation e consentire a Israele di esercitare il suo diritto di esistere”. “L’attacco al cuore di Israele è un attacco a tutto l’Occidente“, dice per FdI Maurizio Milani, mentre l’azzurra Patrizia Marrocco sottolinea che “Forza Italia è convintamente e fermamente dalla parte di Israele e del suo popolo”: “Non possiamo che sostenere l’operato del governo e del ministro Tajani affinché, assieme ai partner internazionali e agli attori regionali, si convinca Israele a non intraprendere la strada della mera vendetta – umanamente comprensibile, ma foriera di ulteriori drammi e sofferenze – e a non abdicare alla ricerca di una soluzione diplomatica”.

 

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