redazione con attenzione alla verifica della continuità aziendale #finsubitoagevolazioni

La Fondazione Accademia di Ragioneria ha pubblicato la Nota Operativa n. 4/2023 avente ad oggetto: “Le operazioni di chiusura dei conti per la redazione del bilancio di esercizio delle società di capitali”.

La Fondazione mette in evidenza che per la predisposizione del bilancio 2022 vi sono novità derivanti dalla Legge di bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n. 197) e dal decreto “Milleproroghe” (art. 3, comma 8, del D.L. 198/2022, convertito dalla Legge 14/2023). In particolare, con tali disposizioni sono state previste misure agevolative volte a tutela delle imprese a seguito dell’impatto della pandemia Covid-19 e della guerra in Ucraina, che influiscono sulle modalità di formazione dei bilanci delle imprese.

La Nota Operativa ha lo scopo di evidenziare, sinteticamente, le modalità e le fasi per la chiusura del bilancio di esercizio delle società di capitali e, in particolare, le disposizioni previste nella Legge di bilancio e dal decreto Milleproroghe, e altre misure di cui al Codice civile, quali:

a) l’iter per approvazione del bilancio;

b) la sospensione degli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali;

c) la sterilizzazione delle perdite di esercizio;

d) le modalità di correzione di errori;

e) la destinazione degli utili di esercizio;

f) l’assemblea per l’approvazione del bilancio.

Per quanto concerne l’iter per l’approvazione del bilancio, la Fondazione lo schematizza come segue:

– redazione del progetto di bilancio, sottoposto alla verifica dell’Organo di controllo;

– deposito del bilancio presso la sede sociale per la presa visione di tutti i soci;

– approvazione del bilancio da parte dei soci;

– deposito del bilancio presso il Registro delle Imprese.

Le imprese, in base ai parametri, vengono distinte nelle seguenti categorie: microimprese, piccole imprese e grandi imprese e, pertanto, sono diversi gli schemi di bilancio.

I redattori del bilancio devono attenersi alle regole previste dal Codice civile e dai principi contabili nazionali ed internazionali, nonché alle varie disposizioni emanate dal legislatore per far fronte allo stato di crisi in cui versano le imprese in questo periodo. Come rilevato nella Nota Operativa, la redazione del bilancio può, a seconda dei casi, essere redatto in conformità ai principi contabili nazionali dell’OIC o internazionali (IAS/IFRS).

In merito all’applicazione dei principi contabili internazionali, il D. Lgs. 38/2005 (decreto IAS) ne prevede l’obbligo di redazione per:

– le società quotate;

– le società con strumenti finanziari diffusi;

– le banche, le SIM e le SGR;

– gli enti finanziari vigilati;

– le assicurazioni.

La continuità aziendale (going concern)

La Fondazione rileva, tra l’altro, che il punto di partenza della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2022 sarà certamente anche la verifica del mantenimento delle condizioni di continuità aziendale (going concern).

Nel merito, l’articolo 2423-bis del Codice civile, nel comma 1, punto 1), in attuazione della Direttiva comunitaria, recepita dal D. Lgs. 127/1991, prevede che le voci del bilancio vengano valutate nel rispetto del criterio della prudenza e nella prospettiva della continuità aziendale. Gli amministratori hanno l’obbligo, ai sensi dell’articolo 2428 del Codice civile, di esporre nella Relazione sulla gestione l’evoluzione prevedibile della stessa, con descrizione dei principali rischi e delle incertezze in cui la società è esposta.

Il bilancio può essere redatto secondo il criterio della continuità solamente se le incertezze non sono considerate significative.

Al contrario, nel caso in cui emergano incertezze significative, l’organo amministrativo dovrebbe esporre, previa analisi approfondita della situazione finanziaria, le programmate politiche gestionali, idonee per superare la temporanea criticità.

Con la disciplina del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza sono stati previsti meccanismi e strumenti volti ad aumentare l’efficacia degli interventi di risanamento e di recupero dell’equilibrio economico-finanziario al fine di agevolare i percorsi tesi ad evitare l’insolvenza e, quindi, la non continuazione dell’attività d’impresa.

Al riguardo, assume particolare importanza l’adeguatezza degli assetti amministrativi e contabili organizzativi, con riferimento alla loro specifica utilità per la rilevazione tempestiva della crisi secondo quanto stabilito dall’articolo 2086 del Codice civile.

Pertanto, i redattori dei bilanci 2022, nell’attuale contesto di crisi, dovranno porre particolare attenzione alla valutazione della capacità dell’impresa di assolvere alle proprie obbligazioni, in un arco temporale minimo di 12 mesi dalla data di bilancio. Per tali attività si dovrà fare riferimento alle ordinarie disposizioni previste dall’articolo 2423-bis, comma 1, n. 1) del Codice civile e al documento OIC 11.

Qualora siano presenti dubbi sulla continuità aziendale nella Relazione sulla gestione si dovranno descrivere le modalità e le attività per mezzo delle quali si auspica un ripristino dell’equilibrio economico e finanziario, illustrando le assunzioni alla base del piano e un esame più dettagliato concernente l’analisi macro e microeconomica considerata, o le operazioni da porre in essere per reagire alla crisi.

La crisi d’impresa impatta anche sulle attività di controllo del Collegio sindacale, infatti, essa rappresenta un segnale d’allarme che deve spingere gli organi di controllo della società ad esaminare in maniera ancora più approfondita i rischi dell’impresa vigilata e di conseguenza, i correlati obiettivi di vigilanza e di revisione.

È indispensabile un attento monitoraggio della continuità aziendale che può essere svolto considerando le indicazioni fornite nel Principio di revisione 570 elaborato dalla Commissione paritetica per l’attuazione dei principi contabili del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

A cura della Redazione

Copyright © – Riproduzione riservata