Sulla Gazzetta Ufficiale di ieri è stato pubblicato il decreto legge 19 settembre 2023 n. 124 contenenti disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno. Il decreto era stato approvato in prima battuta nel Consiglio dei Ministri del 7 settembre scorso.

Il comunicato stampa diffuso dall’Esecutivo al termine della riunione annunciava l’istituzione, dal 1° gennaio 2024, della nuova zona economica speciale per il Mezzogiorno, “ZES unica”, comprendente i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, che sostituirà le attuali otto zone economiche speciali istituite nei territori del Mezzogiorno.

Inoltre, all’interno dell’area ZES, le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi, come la previsione di un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d’imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive (si veda “Nuovo tax credit per investimenti nella «ZES unica» del Mezzogiorno” dell’8 settembre 2023).

Si attendeva già la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma il testo è poi tornato sul tavolo del Consiglio dei Ministri del 18 settembre scorso, nel quale sono state deliberate alcune modifiche e integrazioni riguardanti, tra l’altro, norme relative al contrasto all’immigrazione illegale.

Il credito d’imposta è disciplinato nel Capo III del DL 124/2023, in particolare all’art. 16.
Saranno agevolabili gli investimenti relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.