Nel pieno dell’ultima settimana di giugno, il disegno di legge
di conversione del D.L. n.
69/2024 (Decreto Salva Casa), e con questo anche il futuro del
d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico
Edilizia) abbondantemente revisionato in alcune sue parti, sta per
entrare nel vivo della discussione d’aula.
Salva Casa: l’audizione di ANAC
Nel corso delle audizioni informali in VIII Commissione Ambiente
alla Camera è stata ascoltata anche l’Autorità Nazionale
Anticorruzione che, dopo aver evidenziato la ratio del
provvedimento in esame, ha formulato alcune osservazioni
finalizzate a risolvere l’asimmetria informativa tra i soggetti
pubblici e privati.
Preliminarmente ANAC ha rilevato che la ratio del Salva Casa è
quella di rimuovere, attraverso una pluralità di misure di
semplificazione edilizia e urbanistica, alcune criticità che
incidono negativamente sul mercato delle compravendite immobiliari.
Proprio per questo motivo l’argomento non presenta profili di
stretta attinenza alle materie e agli ambiti di competenza
dell’Autorità, anche in considerazione della circostanza che la
maggior parte delle disposizioni concernono problematiche connesse
ad unità immobiliari di proprietà di soggetti privati.
Ciò nonostante, nel suo intervento ANAC ha formulato una
proposta finalizzata al potenziamento delle misure di trasparenza
amministrativa, anche come necessario contrappeso alle forme di
semplificazione introdotte.
“La complessità della materia, la varietà degli interessi
pubblici e privati da ponderare nei vari processi decisionali delle
amministrazioni coinvolte, l’asimmetria informativa tra i soggetti
pubblici e privati e la difficile applicazione del principio di
concorrenza tra questi ultimi – rileva ANAC –
rappresentano solo alcune delle cause che rendono il settore
particolarmente esposto ai rischi corruttivi, che possono intaccare
la fiducia dei cittadini nei confronti dell’azione
amministrativa”.
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