Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


13998302 – drowning man on a white background

L’atto di pignoramento della pensione, dello stipendio o del conto corrente non può limitarsi a indicare genericamente la somma dovuta dal contribuente.

Sei tra gli sfortunati a cui il fisco ha pignorato lo stipendio, la pensione o il conto corrente e non sai come uscirne? Qualche giorno fa la Cassazione ha pubblicato una interessantissima sentenza [1] che offre un’arma di opposizione valida ed efficace. La Corte ha fatto notare il grosso errore in cui cade puntualmente l’Agenzia delle Entrate Riscossione quando deve eseguire un pignoramento presso terzi. Dunque, se vuoi vincere il ricorso stai a sentire cosa hanno detto i giudici.

Dopo 60 giorni dalla notifica, la cartella esattoriale diventa definitiva, non può cioè più essere impugnata. Così l’esattore procede a pignorare i beni del contribuente. Chiaramente, chi ha un conto corrente, una pensione o uno stipendio rischia di più perché si tratta di redditi facilmente rintracciabili. Che fa, in questi casi, il fisco? Mette in moto una procedura che va sotto il nome di «

pignoramento presso terzi» con cui ordina al datore di lavoro, all’Inps o alla banca di bloccare le somme non versate dal contribuente all’erario e di bonificarle sul conto dell’Agente della riscossione. E qui viene il bello…

La procedura inizia con una comunicazione inviata sia al debitore che al terzo pignorato, che è appunto l’atto di pignoramento. Ma secondo la Cassazione il più delle volte quest’atto è incompleto. Di solito, infatti, l’Agenzia Entrate Riscossione si limita a indicare le somme dovute dal debitore nel loro ammontare complessivo, senza dare troppe spiegazioni sulle ragioni del debito.

Invece – dicono i giudici supremi – è necessario che l’atto di pignoramento indichi a che titolo sono dovuti tali importi: se, cioè, si tratta di multe, bollo auto, Irpef, contributi previdenziali, Iva, ecc. Non solo. Vanno poi indicati i numeri delle cartelle esattoriali già notificate al contribuente e da lui non pagate.

In buona sostanza, se nell’atto di pignoramento manca l’indicazione dettagliata dei crediti, della loro natura, dei singoli importi dovuti, delle cartelle a cui tali importi si riferiscono, tutta la procedura di pignoramento presso terzi è illegittima.

Al debitore non resta che fare opposizione entro 20 giorni.

Detto ciò facciamo alcune ulteriori precisazioni che potrebbero risultare utili nel momento in cui ci si trova di fronte a un pignoramento presso terzi. Pertanto cercheremo di rispondere alle domande più frequenti sul tema.

Cos’è il pignoramento presso terzi?

Il pignoramento presso terzi è la procedura volta a pignorare le somme dovute al debitore da parte di soggetti terzi prima ancora che queste somme siano accreditate al debitore medesimo. Il caso tipico è il pignoramento dello stipendio prima del bonifico sul conto del dipendente o il pignoramento della pensione prima che l’assegno venga consegnato al pensionato. Stesso discorso per il pignoramento del conto corrente, atteso che le somme sono nella materiale disponibilità della banca.

A quanto ammonta il pignoramento dello stipendio?

Il pignoramento dello stipendio può avvenire fino a massimo:

  • un decimo: se si tratta di uno stipendio che non raggiunge i 2.500 euro mensili;
  • un settimo: se si tratta di uno stipendio che non raggiunge i 5.000 euro mensili;
  • un quinto: si tratta di uno stipendio che supera 5.000 euro mensili.

A quanto ammonta il pignoramento della pensione?

La pensione può essere pignorata negli stessi limiti appena visti per lo stipendio, ma prima va detratto il minimo vitale. Il minimo vitale è pari a una volta e mezzo l’assegno sociale. Pertanto, per quest’anno, è pari a 672,10 euro. Ad esempio su una pensione di 1000 euro è possibile pignorare un decimo di 327.90 euro (ossia la differenza tra mille e 672,10 euro); quindi il pignoramento è di 32,70 euro al mese.

A quanto ammonta il pignoramento del conto corrente?

Il conto corrente può essere pignorato per intero quando si riferisce a redditi diversi da pensione o stipendio. In questi due casi invece il pignoramento può avvenire entro i seguenti limiti:

  • per le somme già depositate prima della notifica del pignoramento, è possibile il blocco solo per la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale ossia 1.344,21; quindi su un conto di 2.000 euro si possono pignorare solo 655,79 euro;
  • per gli accrediti successivi si vale il pignoramento fino a un decimo (per redditi fino a 2.500 euro mensili), un settimo (per redditi fino a 5.000 euro mensili), un quinto (per redditi superiori a 5000 euro mensili).

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo.
Diventa sostenitore clicca qui

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui