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  • L’ultima sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che, a parità di alcune condizioni, non si applicano tasse sulle donazioni tra genitori e figli.
  • Secondo la Corte, la donazione tra genitori e figli deve essere sottoposta a tassazione solo se risulta da atti soggetti alla registrazione o se viene dichiarata di fronte ad accertamenti tributari.
  • Nonostante le limitazioni, la Cassazione ha stabilito che le tasse vengono azzerate sulle donazioni indirette o informali tra genitori e figli.

Svolta sul fronte delle donazioni tra genitori e figli: la Corte di Cassazione, contrariamente a quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate nel 2015, ha stabilito l’azzeramento delle tasse nei casi di donazione informale (quando il genitore dà del denaro ai figli) o indiretta (quando il genitore paga un bene ai figli) senza obbligo di registrazione, a parità di alcune condizioni.

Sarà quindi più facile e meno macchinoso effettuare donazioni tra genitori e figli, rispettando però alcuni limiti: di valore (inferiore a 1 milione di euro) e relativamente all’accertamento fiscale.

Scopriamo le novità sulle donazioni tra genitori e figli: cosa cambia con al sentenza della Cassazione, quando scattano le imposte e a quanto ammontano.

Donazioni tra genitori e figli: cosa cambia nel 2024

La sentenza n.7442 della Corte di Cassazione1, depositata nella giornata del 20 marzo 2024, stabilisce che in caso di donazioni informali di modica entità tra genitori e figli, fatte da un contribuente verso i congiunti, le tasse vengono azzerate a precise condizioni.

Una donazione informale consiste, per esempio, in una consegna a mano della liquidità, oppure un assegno circolare o un bonifico bancario di denaro. Anche i beni possono essere donati in questo modo. Le donazioni informali, insieme alle donazioni indirette, quindi, non necessitano di registrazione e sono da considerarsi senza imposta.

Da quanto si evince dalla sentenza, infatti, le donazioni indirette o informali dei genitori verso i figli non sono sempre rilevanti ai fini dell’imposta, ovvero non è obbligatorio registrarle in atti pubblici e di conseguenza non sono sottoposte a tassazione.

Questa sentenza lascia indietro una precedente circolare dell’Agenzia delle Entrate,  la n. 30/E dell’11 agosto 2015 2 (che è risultata incompleta e imprecisa), nella quale si evince che l’imposta di donazione si applica indistintamente a tutte le donazioni, anche quelle informali. I giudici, non condividendo queste affermazioni, hanno seguito nuove regole.

Cosa sono le donazioni informali o indirette

In linea di massima, le donazioni possono essere di tre tipologie:

  1. le donazioni formali sono quelle registrate in atti pubblici;
  2. le donazioni informali non sono registrate e consistono in donazioni di denaro,
  3. le donazioni indirette, cioè quando una persona acquista un bene a beneficio di un’altra.

Le donazioni indirette sono regolate dall’articolo 809 del Codice Civile e consistono nella volontà del donante (in questo caso il genitore) di arricchire il donatario (cioè il figlio) non direttamente tramite il contratto, ma indirettamente utilizzando una schema negoziale.

Un esempio chiarificatore potrebbe essere l’acquisto di un immobile o di un’automobile con denaro corrisposto dal padre, qualora l’immobile o l’auto siano intestate al figlio. In questo caso il beneficio è indiretto, in quanto il trasferimento di proprietà è effettuato a nome del beneficiario, ma il denaro proviene da un’altra fonte.

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Tasse azzerate sulle donazioni genitori-figli: quando è possibile

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Quali sono le donazioni tra genitori e figli sulle quali non si applicano le tasse? Ci sono precise condizioni da rispettare per annullare le imposte: come abbiamo visto, si può ricorrere a donazioni informali o indirette, che non necessitano registrazione e dunque non sono sottoposte a tassazione.

Le donazioni “senza tasse”, quindi, sono identificabili in tre categorie principali:

  • i bonifici effettuati dai genitori ai figli, a mano, che non vengano dichiarati nel corso di un accertamento tributario;
  • nei casi in cui dagli atti registrati risultino somme non identificate come donazioni, nonostante possano essere effettivamente compiute a quel titolo;
  • contratte a favore di terzi, delegazioni di pagamento, accolli di debito, compravendita di una casa da parte dei genitori per i figli e similari.

Così facendo, la Corte di Cassazione ha voluto semplificare l’iter di donazione tra genitori e figli garantendo maggiore flessibilità e minore burocrazia per i lasciti di modico valore.

I casi in cui scatta la tassazione

Le imposte sulle donazioni, anche tra genitori e figli, scattano in questi casi:

  • se l’atto di liberalità risulta sottoposto a registrazione volontariamente;
  • se il valore supera la soglia di un milione di euro;
  • se il contribuente lo dichiara nella proceduta di accertamento dei tributi.

Le imposte che gravano sulle donazioni secondo l’Agenzia delle Entrate sono diverse in funzione del beneficiario e del valore della donazione.

Grado di parentela Tassazione sulla donazione
Coniuge e figli 4% sul valore eccedente 1 milione di euro
Fratelli/Sorelle 6% oltre i 100.000 euro
Parenti entro il quarto grado 6% sul valore totale della donazione
Persone estranee alla parentela 8% sul valore complessivo della donazione

 

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