LECCE – Il suo debito con l’Erario era di circa 740mila euro, ma grazie al tribunale di Lecce, le basterà versare una somma pari a 38mila euro circa, nell’arco di nove anni, per saldare il conto, mettendo a disposizione anche la somma ricavata dalla vendita di un immobile di cui era comproprietaria. E’ questa la vicenda che ha riguardato un’imprenditrice 33enne, residente in un comune del Nord Salento.
I guai per lei iniziarono una decina di anni fa, quando fu costretta a chiudere l’attività impegnata nell’acquisto all’ingrosso dall’estero e vendita in Italia, di prodotti floreali, a causa di una serie di mancati pagamenti da parte dei committenti.
Questo però non l’avrebbe risparmiata dal ricevere, nel tempo, atti tributari da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che avviavano le relative procedure esecutive, per un ammontare di debiti con il fisco pari a 738.728,31 euro.
Così, sei mesi fa, la contribuente, assistita dagli avvocati Ivan Paladini e Francesco Giannuzzi Daniele, decise di depositare presso il Tribunale di Lecce un ricorso per proporre l’esdebitazione con un piano pluriennale, che le avrebbe consentito di soddisfare i propri creditori, nei limiti delle propri capacità reddituali.
Valutata la relazione dell’Organismo di composizione della crisi, il collegio della terza sezione civile, composto dalla presidente Anna Rita Pasca, e dai giudici Giancarlo Maggiore (relatore) e Antonio Barbetta, si è pronunciato in modo favorevole per una serie di ragioni, con sentenza depositata lo scorso 13 aprile.
Innanzitutto, il fatto che l’impossibilità di onorare i debiti tributari da parte della donna fosse imputabile alla mancata corresponsione dei pagamenti dei suoi committenti, non avendo la stessa compiuto atti di frode verso i propri creditori. Ma a “pesare” nella decisione dei giudici è stato anche l’esiguo reddito attuale della signora che da circa cinque anni fa l’impiegata in un’attività commerciale, percependo uno stipendio sui 1.300 euro mensili.
Non appena la procedura di esdebitazione sarà terminata, e saranno chiusi i conti con il fisco e con tutti gli altri eventuali creditori, la contribuente potrà tornare nel circuito economico e svolgere nuovamente un’attività in proprio.
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