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L’art. 2086, secondo comma, del codice civile, dopo le modifiche apportate dal Codice della Crisi dell’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), stabilisce che “l’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”.

Gli adeguati assetti, richiamati anche dall’art. 3 del CCII, sono quindi un elemento indispensabile per l’organo gestorio al fine di verificare la continuità aziendale e rilevare tempestivamente situazioni di crisi.

Pertanto, secondo quanto previsto dalla normativa in commento:

– gli organi delegati curano che l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile sia adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa;

– il consiglio di amministrazione, sulla base delle informazioni ricevute dagli organi delegati, valuta l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e il generale andamento della gestione; e

– il collegio sindacale/sindaco unico vigila sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento.

Al fine di supportare i vari operatori nello svolgimento delle sopra riportate mansioni, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti hanno pubblicato un documento che, in complemento a quello pubblicato in data 7 luglio 2023, permette un approccio anche operativo alla tematica in esame.

Il documento contiene apposite check list completate le quali si potrà verificare lo stato dell’arte degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili dell’impresa nonché individuare eventuali aree da migliorare.

La compilazione delle check list non deve intendersi come esaustiva dei compiti degli organi coinvolti nel processo, ma costituisce uno spunto operativo per lo sviluppo dell’indagine che deve necessariamente tenere conto della natura e delle dimensioni dell’impresa.

Quali sono le check list

Le check list sono suddivise in cinque categorie valutative:

– la valutazione del modello di business;

– la valutazione del modello gestionale;

– la valutazione degli adeguati assetti organizzativi;

– la valutazione degli adeguati assetti amministrativi; e

– la valutazione degli adeguati assetti contabili.

Nella compilazione delle check list è raccomandabile raccogliere la documentazione a supporto delle risposte fornite al fine di attestare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile (esempio: procedure adottate dall’impresa, il report prodotto dal sistema informativo contabile, il documento comprovante le competenze dei diversi membri dell’organizzazione, ecc.).

Ad ogni quesito è possibile rispondere in modo affermativo o negativo; ove il quesito non fosse rilevante o non applicabile all’impresa oggetto di analisi, è possibile rispondere “non applicabile” (N/A). Per ogni domanda è presente altresì uno spazio per inserire note e commenti.

Come valutare il modello di business

La prima area di valutazione concerne la verifica della presenza di un modello di business aziendale, della sua validità e della sua condivisione all’interno dell’organizzazione.

Al fine di meglio specificare cosa si intenda per modello di business, il documento segnala che non è sufficiente riferirsi all’attività di produzione e vendita di beni e/o servizi ma occorre acquisire la consapevolezza della reale e potenziale forza reddituale, patrimoniale e finanziaria che l’impresa è in grado di esprimere, partendo dal suo vantaggio competitivo e dalle modalità con cui la stessa crea valore.

Tra le domande poste sul modello di business spicca quella relativa alla costruzione del modello: si richiede se in tale operazione siano state enfatizzate le minacce e le opportunità relativamente alle variabili esterne e i punti di forza e di debolezza con riferimento alle variabili interne; in altre parole, l’effettuazione di una SWOT analysis.

È inoltre consigliato che gli obiettivi e il piano strategico siano formalizzati.

Come valutare il modello gestionale

Il modello gestionale è il modello che permette la realizzazione dell’attività dell’impresa in coerenza con quanto definito nel modello di business sopra analizzato.

La valutazione in esame parte dall’analisi del sistema informativo di cui l’impresa dispone; è di tutta evidenza, infatti, che un adeguato flusso informativo è essenziale allo sviluppo dell’operatività aziendale. A tale fine, il documento segnala che rivestono un ruolo “strategico” sia il responsabile dei sistemi informatici sia l’apporto di eventuali esperti esterni all’impresa.

Per quanto sopra, l’analisi si concentra sull’esistenza di un responsabile IT, di un adeguato ERP nonché della mappatura dei flussi informativi aziendali.

Come valutare gli adeguati assetti organizzativi

La valutazione dell’assetto organizzativo serve a valutare l’adeguatezza della struttura organizzativa, nonché i suoi sistemi operativi, in relazione alla natura e alla dimensione dell’impresa. Trattasi della verifica dell’organigramma, del funzionigramma, del mansionario nonché dell’esistenza di sistemi di valutazione delle risorse umane. Sono parte di questa analisi, tra gli altri, la presenza di un sistema di controllo interno e gestione dei rischi, l’esistenza di un enterprise risk management, l’approvazione di un modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 e l’analisi dei fattori ESG.

Come valutare gli adeguati assetti amministrativi

La valutazione è volta a comprendere l’approccio alle decisioni aziendali in un’ottica di pianificazione, programmazione e controllo, mediante l’adozione di piani industriali ed operativi. È oggetto principale dell’analisi la corporate governance dell’impresa, comprese le deleghe dei poteri.

Come valutare gli adeguati assetti contabili

L’ultima area oggetto di valutazione è focalizzata sulla raccolta dei dati e sul processo informativo in relazione al quale il dato si trasforma in informazione nonché il processo di analisi dei risultati raggiunti, sia in un’ottica ex post che ex ante.

Vengono analizzati l’aggiornamento dei dati contabili, la predisposizione di bilanci infrannuali, l’analisi degli indici e degli indicatori con particolare attenzione alla continuità aziendale, la contabilità analitica, la predisposizione del budget e le previsioni di tesoreria.

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