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Il bonus mamme lavoratrici, annunciato dal governo Meloni per il primo gennaio, è stato attivato con un mese di ritardo. La circolare dell’Inps che lo rende operativo è infatti stata pubblicata solo il 31 del mese e il bonus arriverà nelle buste paga di febbraio, compreso della cifra non ancora corrisposta. Tuttavia, non tutte le madri lavoratrici avranno diritto al sostegno, tra cui molte appartenenti alle categorie meno tutelate, e il sussidio corrisponderà a poche decine di euro mensili.

  1. Cos’è e come si ottiene il bonus mamme lavoratrici
  2. Chi ha diritto al bonus mamme lavoratrici
  3. Chi è esclusa dal bonus mamme lavoratrici
  4. A quanto ammonta il bonus mamme lavoratrici

Cos’è e come si ottiene il bonus mamme lavoratrici

Previsto dalla manovra di bilancio per il 2024, il cosiddetto bonus mamme lavoratrici consiste in un esonero dal pagamento dei contributi pensionistici solo alcune tipologie di lavoratrici che abbiano almeno due figli o figlie, traducendosi in un aumento di (pochi) soldi in busta paga. Il bonus, che varia in base al reddito Irpef, non deve essere richiesto ma sarà riconosciuto in automatico dal datore di lavoro da gennaio 2024 a dicembre 2026, salvo i casi in cui cessino i requisiti per ottenerlo.

Per ora, le lavoratrici dovranno presentare una dichiarazione scritta all’azienda in cui sono impiegate per confermare di avere i requisiti. Nel futuro, sarà invece predisposta una piattaforma apposita, sul sito dell’Inps, in cui le mamme potranno in autonomia comunicare i codici fiscali dei propri figli per vedersi riconosciuto il sostegno.

Chi ha diritto al bonus mamme lavoratrici

Il bonus sarà corrisposto solamente alle donne con due o più figli o figlie a carico, che siano lavoratrici dipendenti del pubblico o del privato assunte a tempo indeterminato, part time o con contratti di somministrazione a tempo indeterminato o di apprendistato. Le donne con due figli o figlie avranno diritto al bonus solo per il 2024 o fino al mese di compimento dei 10 anni del più piccolo o della più piccola. Chi ha tre o più figli o figlie a carico riceverà il bonus da gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 o fino al mese di compimento dei 18 anni del più piccolo o della più piccola.

In altri termini, si perde diritto al bonus fino a quando i figli minori a carico non raggiungono il limite di età previsto dalla normativa o alla scadenza temporale prevista. Non esistono limiti di età per i figli o le figlie più grandi, differenze per figli in affido o adottati. Inoltre, la normativa non specifica se si perde diritto al bonus se i figli non convivono con la madre o siano affidati esclusivamente al padre.

Chi è esclusa dal bonus mamme lavoratrici

Nonostante sia stata presentata come una misura bandiera del governo Meloni a sostegno delle famiglie, il bonus mamme lavoratrici sembra andare ad aumentare le disuguaglianze e ad avvantaggiare chi ha già redditi consistenti ed è tutelata dai contratti, dimenticando chi invece è in situazioni svantaggiate. Infatti, non riceveranno il bonus le madri di un solo figlio, anche se con disabilità, le lavoratrici domestiche, le pensionate, le lavoratrici a tempo determinato, le libere professioniste, le disoccupate e le collaboratrici occasionali.

A quanto ammonta il bonus mamme lavoratrici

In base ai calcoli effettuati da Altroconsumo, sulla base delle indicazioni della circolare Inps, anche l’ammontare del bonus avvantaggia chi ha redditi più alti. La somma mensile che arriverà in busta paga è pari a 21 euro per chi ha una Retribuzione annua lorda (Ral) fino a 10 mila euro, 28 per chi arriva a 15 mila euro, 33 fino a 20 mila euro, 47 fino a 25 mila euro, 65 fino a 30 mila euro e 74 fino ai 35 mila euro. Sopra i 35 mila euro l’aumento in busta paga sarà di 32 euro. Inoltre, il bonus mamme lavoratrici è alternativo ai benefici derivati dal taglio del cuneo fiscale per chi ha reddito fino a 35 mila euro.

 

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