Qual è la procedura per regolarizzare le stanze con abusi edilizi con il Decreto Salva Casa 2024? La regolarizzazione di un abuso edilizio, qualsiasi sia, avviene presentandone l’apposita richiesta al Comune in cui si trova l’immobile entro 90 giorni dall’accertamento dell’illecito.
Il Comune, a sua volta, ha un periodo di 60 giorni per valutare l’istanza e decidere se accettarla o rifiutarla.
Il nuovo Decreto Salva Casa 2024 ha cambiato un po’ le regole, semplificandole e velocizzandole, ma solo per i piccoli abusi interni. Vediamo quali sono le novità previste per le stanze con abusi.
- Qual è la procedura per sanare una stanza con abusi edilizi con il nuovo Decreto Salva Casa 2024
- Quali sono i costi e le tempistiche per sanare una stanza con abusi edilizi con il Salva Casa 2024
Qual è la procedura per sanare una stanza con abusi edilizi con il nuovo Decreto Salva Casa 2024
Gli abusi edilizi interni che si possono sanare con il nuovo Decreto Salva Casa 2024 in una stanza riguardano le cosiddette piccole irregolarità, come la realizzazione di un soppalco, di vetrata, di una parete in cartongesso, o di finestre posizionate diversamente a quanto autorizzato in origine, e altro.
In questi casi, la semplificazione della procedura dipende soprattutto dal superamento della doppia conformità.
Bisogna comunque sempre presentare la richiesta di sanatoria in Comune ma, rispetto al passato non è più necessario presentare tutti i titoli autorizzativi.
Basta, infatti, l’invio della Scia, segnalazione certificata di inizio attività, e dell’asseverazione del tecnico, a condizione all’epoca della realizzazione dell’opera si potesse ottenere il relativo permesso di costruire.
Quali sono i costi e le tempistiche per sanare una stanza con abusi edilizi con il Salva Casa 2024
La regolarizzazione delle difformità edilizie con il Salva Casa 2024 resta comunque onerosa.
E’, infatti, previsto il pagamento di una sanzione pari al doppio dell’aumento di valore commerciale dell’immobile dovuto alle opere realizzate.
L’importo calcolato va da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 30.984 euro.
Per quanto riguarda le tempistiche, il Decreto introduce il silenzio-assenso.
Se, infatti, dopo la presentazione dell’istanza, l’amministrazione competente non risponde entro 45 giorni per la richiesta di permesso in sanatoria e 30 giorni per la Scia, Segnalazione Certificata di inizio attività, allora è da ritenersi accettata.
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