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Commenti

 

La certificazione di conformità ex art. 25-bis D.Lgs. n. 546/92 e la sentenza in forma semplificata: aspetti di criticità e spunti di riflessione
di Alvise Bullo e Elena De Campo

Dalle SS.UU. della Cassazione il concetto di “bene ammortizzabile” nel contesto giuridico dell’IVA. Per i lavori di ristrutturazione ammesso il rimborso dell’IVA anche se l’immobile è di proprietà di terzi
di Enrico Molteni

 

 

Giurisprudenza

 

Corte Suprema di Cassazione:

 

Rimborsi IVA – Nozione di “bene ammortizzabile” nel contesto giuridico dell’IVA

 

Diritto alla detrazione e diritto al rimborso IVA pari sono. Riconosciuto il diritto al rimborso dell’IVA corrisposta per la realizzazione di opere di ristrutturazione su beni di proprietà di terzi

Corte Suprema di Cassazione – Sezioni Unite Civili – Sentenza n. 13162 del 14 maggio 2024: «IVA (Imposta sul valore aggiunto) – Determinazione dell’imposta – Operazioni concernenti beni non di proprietà del soggetto passivo – Rimborso – Opere edilizie su bene altrui – Lavori di ristrutturazione di fabbricati ed impianti – Terreno di proprietà di terzi – Acquisto o importazione di beni ammortizzabili – Concetto di “bene ammortizzabile” nel contesto giuridico dell’IVA – Presupposti per il riconoscimento del diritto alla detrazione e del diritto al rimborso IVA – Principio di equivalenza e di effettività – Alternatività tra il diritto alla detrazione e il diritto al rimborso IVA – Affermazione – Risoluzione contrasto interpretativo sull’art. 30, comma 2, lett. c), D.P.R. n. 633/1972 in tema di ristrutturazione beni di terzi, evidenziato dall’ordinanza interlocutoria n. 14975 del 29 maggio 2023 – Ammissibilità del rimborso del credito IVA ai sensi dell’art. 30, comma secondo, lett. c), D.P.R. n. 633/1972 in relazione a lavori di ristrutturazione di fabbricati e impianti esistenti su un terreno detenuto in locazione – Condizioni – Strumentalità degli immobili all’attività d’impresa o professionale – Nozione – Artt. 19, 19-bis e 30, terzo comma (ora secondo a seguito dell’abrogazione del primo comma), lett. c), del D.P.R. 26/10/1972, n. 633 – Art. 183, Direttiva 2006/112/CEE, c.d. direttiva IVA rifusa»

 

 

Ravvedimento operoso – Tardiva registrazione del contratto di locazione

 

Per il ravvedimento in caso di tardiva registrazione del contratto di locazione la sanzione base è quella della singola annualità

Corte Suprema di Cassazione – Sezione V Civile Tributaria – Sentenza n. 10504 del 18 aprile 2024: «IMPOSTA DI REGISTRO – Atti soggetti a registrazione – Locazioni o affitti e contratti assimilati – Contratto di locazione immobili urbani di durata pluriennale (uso diverso da quello abitativo) – Ritardata registrazione – Sanzione – Ravvedimento operoso – Determinazione – Pagamento annuale dell’imposta ex art. 17 D.P.R. n. 131 del 1986 – Rilevanza – Conseguenze – L’importo base della sanzione su cui applicare le mitigazioni da ravvedimento va ragguagliato all’imposta dovuta per la prima annualità del contratto di locazione – Art. 17, 43 e 69, del D.P.R. 26/04/1986, n. 131 – Art. 13, del D.Lgs. 18/12/1997, n. 472»

 

Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti – Prova della consapevolezza del contribuente

 

Fatture soggettivamente inesistenti. Per la detrazione IVA il Fisco non può chiedere al contribuente cessionario approfondite indagini proprie dell’A.F.

Corte Suprema di Cassazione – Sezione V Civile Tributaria – Sentenza n. 14102 del 21 maggio 2024: «IVA (Imposta sul valore aggiunto) – Fatturazione delle operazioni – Operazioni soggettivamente inesistenti – Detrazione – Esclusione – Elemento soggettivo – Rilevanza – Prova della consapevolezza del contribuente – Necessità – Oggetto – Prova contraria del contribuente – Diligenza esigibile – Contenuto – Art. 2697 c.c. – Art. 2729 c.c. – Artt. 19, 21 e 54, del D.P.R. 26/10/1972, n. 633 – Art. 168, della Direttiva 2006/112/CE del 28/11/2006»

 

 

Prassi

 

Agenzia delle entrate

 

Modello 730/2024 – Risposte ai quesiti dei Caf

 

Risposte a quesiti sull’apposizione del visto di conformità e Quadro W. Nella circolare il dietrofront sulla possibilità del ravvedimento della CU

Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 12 E del 31 maggio 2024: «DICHIARAZIONE DEI REDDITI DELLE PERSONE FISICHE 2024 (730/2024 e Pf 2024), p.i. 2023 – Istruzioni relative alla compilazione e all’apposizione del visto di conformità per l’anno d’imposta 2023 – Risposte ai quesiti  – Estensione dell’utilizzo del modello di dichiarazione dei redditi 730 semplificato – Monitoraggio fiscale – Compilazione del QUADRO W – Redditi di capitale di fonte estera -Detenzione di cripto-attività riferite a diversi emittenti – Detenzione di più conti correnti presso lo stesso intermediario – Individuazione del valore delle cripto-attività – Versamenti minimi imposte sostitutive – Rilascio del visto di conformità – QUADRO L (Sezione II – Dati relativi alla rivalutazione dei terreni) – QUADRO L (Sezione III – Redditi di capitale soggetti a imposizione sostitutiva) – QUADRO W (Redditi di capitale di fonte estera) – Documentazione spese – Superbonus al 90 per cento – Detrazione IRPEF pari al 50 per cento dell’IVA per acquisti di abitazione di classe energetica A o B e credito d’imposta “prima casa under 36” – Non cumulabilità – Ravvedimento operoso ex articolo 13 del D.Lgs. 18/12/1997, n. 472 – Ammissibilità del ravvedimento operoso in caso di trasmissione delle certificazioni uniche (CU) oltre i termini ordinariamente previsti – Affermazione»

 

Variazioni IVA in diminuzione per mancato pagamento

 

Nota di credito IVA secondo le regole ante riforma se il fallimento post 26 maggio 2021 segue, però, il concordato avviato ante 26 maggio 2021

Risposta ad interpello – Agenzia delle Entrate – n. 126 del 3 giugno 2024: «IVA (Imposta sul valore aggiunto) – Base imponibile – Riduzione della base imponibile in ipotesi di non pagamento totale o parziale intervenuto dopo che l’operazione è stata effettuata – Note di variazione – Domanda di ammissione al concordato preventivo ex art. 161, sesto comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (legge fallimentare) – Consecuzione di procedure tra il concordato preventivo e il successivo fallimento – Conseguenze – L’eventuale fallimento del debitore non può considerarsi nuova procedura rispetto al concordato preventivo – Nella specie – Tenuto conto che il concordato preventivo, era stato avviato prima del 26 maggio 2021, tornano applicabili le disposizioni di cui all’articolo 26 del Decreto IVA ante riforma, sicché, ai fini dell’emissione della nota di variazione il contribuente dovrà attendere l’“infruttuosità” della procedura concorsuale – Inapplicabilità del comma 3-bis, lett. a), dell’art. 26, D.P.R. n. 633/1972, con conseguente impossibilità di emettere la nota di variazione in diminuzione sin dall’apertura della procedura concorsuale – Recuperabilità della quota di IVA falcidiata sulla base di transazione post decreto di omologa del piano concordatario – Affermazione -Ammissibilità di una variazione in diminuzione effettuata sia per la parte di credito falcidiata in base al decreto di omologa del piano concordatario sia per l’ulteriore quota oggetto di successivo accordo sottoscritto nella fase esecutiva del concordato – Affermazione che l’ulteriore accordo non è configurabile come «sopravvenuto accordo tra le parti» ex comma 3, articolo 26, D.P.R. n. 633/1972, ma è come atto della procedura del concorsuale»

 

Esigibilità IVA operazioni ante e post fallimento

 

Ai fini IVA l’operazione ante fallimento partecipa alla ripartizione dell’attivo anche nel caso in cui l’imposta diventi esigibile nel corso della procedura

Risposta ad interpello – Agenzia delle Entrate – n. 127 del 3 giugno 2024: «DICHIARAZIONE IVA – Esigibilità IVA operazioni ante e post fallimento – Esigibilità IVA delle operazioni ante fallimento – IVA divenuta esigibile dopo la dichiarazione di fallimento – Natura – Passività concorsuale – Affermazione – Distinzione delle operazioni ante e post fallimento in dichiarazione – Necessità – Presentazione di due intercalari di cui il primo riferito alle operazioni effettuate ante apertura della procedura concorsuale, divenute esigibili/detraibili dopo tale evento, e il secondo riferito alle operazioni eseguite nell’anno di riferimento della dichiarazione – Caso di specie – Distribuzione di energia elettrica, operazioni ante fallimento – Soluzione percorribile, al fine di scindere i risultati riferibili alle operazioni ante fallimento da quelli successivi – Utilizzo del criterio del pro rata temporis su base giornaliera – Art. 8, del D.P.R. 22/07/1998, n. 322»

 

 

 

Legislazione

 

Credito d’imposta per investimenti nella ZES unica

 

ZES unica: le modalità di accesso al credito d’imposta per gli investimenti

Decreto del Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR del 17 maggio 2024: «Modalità di accesso al credito d’imposta per investimenti nella ZES unica, nonché criteri e modalità di applicazione e di fruizione del beneficio e dei relativi controlli»

 

 

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