Come funziona il pignoramento immobiliare dopo la riforma Cartabia? La riforma Cartabia è intervenuta sul processo esecutivo che regola la ricerca telematica di beni e di crediti da pignorare.
Il sistema si basa sull’incrocio di tutte le informazioni in possesso delle diverse banche dati e rende decisamente difficile nascondere i propri beni. Vediamo come funziona con i beni immobiliari.
Pignoramento immobiliare: quali sono i termini della Riforma Cartabia ufficialmente in vigore
Le novità della riforma Cartabia per il pignoramento dei beni immobili prevedono innanzitutto modifiche per i termini di esecuzione.
L’obiettivo della riforma è, infatti, velocizzare i tempi di riscossione dei debiti.
Con particolare riferimento ai termini del pignoramento di immobili, prima della Riforma erano di 60 giorni, che si sono ridotti a 45.
Entrando più nel dettaglio, i termini da rispettare sono:
- 15 giorni dal ritiro del pignoramento dall’Ufficiale Giudiziario (iscrizione a ruolo);
- 45 giorni dalla notifica del pignoramento (deposito istanza di vendita);
- 60 giorni dal deposito dell’istanza di vendita (deposito della documentazione ipotecaria e catastale);
- ulteriori 60 giorni per una eventuale proroga per giusti motivi per il deposito della documentazione ipotecaria e catastale.
I nuovi termini dopo la riforma Cartabia validi per le procedure esecutive immobiliari successive al 28 febbraio 2023 sono i seguenti:
- 15 giorni dal ritiro del pignoramento dall’Ufficiale Giudiziario;
- 45 giorni dal pignoramento (deposito istanza di vendita e contestuale deposito della documentazione ipotecaria e catastale, e della nota di trascrizione.
Il creditore può ottenere per giusti motivi ulteriori 45 giorni per depositare la documentazione richiesta, ma solo presentando l’apposita istanza al Giudice dell’esecuzione.
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