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Ecco le previsioni economiche di primavera della Commissione europea, che vedono l’Italia a un +0,9% del Pil nel 2024. Germania fanalino di coda

L’Italia quest’anno crescerà più di Germania e Francia. Ad affermarlo non è la premier Giorgia Meloni o il ministro Giorgetti. A certificarlo sono le previsioni economiche di primavera della Commissione europea.

LE PREVISIONI UE PER L’ITALIA SU PIL, DEFICIT E DEBITO

Per il nostro Paese infatti è prevista infatti una crescita dello 0,9% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025. Bruxelles, quindi, rivede al rialzo le attese per quest’anno. Nelle precedenti previsioni era previsto un aumento del Pil di +0,7% nel 2024. Per quanto riguarda il prossimo anno, sono state limate al ribasso, considerato che le attese sul 2025 erano di un +1,2%. L’inflazione è attesa nel 2024 all’1,6%, mentre è vista attestarsi all’1,9% nel 2025.

In merito invece al rapporto del deficit sul prodotto interno lordo, la Commissione europea prevede che quello dell’Italia dopo il 7,4% del 2023, scenderà al 4,4% nel 2024, per risalire al 4,7% nel 2025. Sul fronte del debito pubblico si attende che il rapporto sul prodotto interno lordo, dopo il 137,3% del 2023, salirà al 138,6% nel 2024 e al 141,7% nel 2025.

UE, DEBITO ITALIA SU CON EFFETTO RITARDATO DEGLI INCENTIVI DEL SUPERBONUS

La Commissione europea nelle previsioni economiche di primavera spiega che “si prevede che il disavanzo pubblico” in Italia “diminuirà nel 2024, poiché verrà interrotto il consistente sostegno alla ristrutturazione delle case” con il Superbonus per “aumentare nuovamente nel 2025, a politiche invariate”, sulla scia di “un rallentamento delle entrate correnti e di un ulteriore aumento della spesa per interessi”. “Il rapporto debito pubblico/PIL è destinato ad aumentare nel 2024-2025 a causa di un differenziale di crescita degli interessi meno favorevole e dell’effetto ritardato degli incentivi alla ristrutturazione delle abitazioni”.

GENTILONI SPIEGA IL DIVARIO CON L’ITALIA SU STIME DEFICIT E DEBITO

Circa le differenze di previsioni su deficit e debito pubblico dell’Italia, tra Commissione europea e governo italiano, il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni ha spiegato che riflettono il fatto che nel Def l’esecutivo non ha ancora inserito gli obiettivi di Bilancio per il prossimo anno, mentre la Ue non computa le privatizzazioni annunciate dall’Italia perché non ha abbastanza elementi per farlo. “Ci sono delle differenze nelle nostre previsioni, sia sul deficit che sul debito.

Le differenze sul deficit – ha precisato il commissario Ue in conferenza stampa – riguardano al momento delle proiezioni che non sono strettamente comparabili – ha detto – perché il programma di stabilità, come sapete, presentato dall’Italia non conteneva obiettivi di bilancio per il 2025 e per gli anni successivi. Quindi una comparazione più seria e più realistica potrà essere fatta nei prossimi mesi”. “Per quanto riguarda il debito – ha proseguito Gentiloni – nelle nostre previsioni c’è una crescita maggiore che nelle previsioni italiane, il motivo principale di questa differenza è che noi non consideriamo l’annuncio del governo italiano relativo privatizzazioni che ammonterebbero addirittura allo 0,7% del Pil e delle quali mancano alla Commissione i dettagli per poterle considerare”.

LA CRESCITA NEGLI ALTRI PAESI UE

“Dopo la recessione nel 2023, si prevede che l’attività economica in Germania ristagnerà nel 2024”, evidenzia la Commissione europea per quanto riguarda il Pil degli altri Paesi europei. La crescita di Berlino è prevista allo 0,1% nel 2024 per poi raggiungere l’1% nel 2025, restando fanalino di coda tra i maggiori Paesi dell’Eurozona.

La Francia crescerà invece dello 0,7% nel 2024, per arrivare all’1,3% nel 2025. A trainare l’Eurozona risultano essere i Paesi del sud. L’attività economica in Spagna dovrebbe crescere del 2,1% nel 2024 e dell’1,9% nel 2025, trainata dalla domanda interna e sostenuta da un forte mercato del lavoro. Per la Grecia si prevede una crescita del 2,2% quest’anno e del 2,3% il prossimo. Il Portogallo registrerà un aumento del Pil dell’1,7% nel 2024 e dell’1,9% nel 2025.

Leggi anche: Perché il Superbonus dà il via alle maggioranze a geometria variabile

 

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